Lievità, crescono gli incroci tra catene made in Italy e investitori

La pizza a caccia di fondi: da Pizzium a Lievità, crescono gli incroci tra catene made in Italy e investitori. Raffaele Ricciardi ha scritto sulla Repubblica menzionando la nostra campagna di crowdfunding e l’attuale tendenza delle catene di ristorazione ad avvicinarsi sempre di più al private equity.

 

Venticinque operazioni negli ultimi anni, il private equity sempre più attivo. Pettenò (PwC): “L’Italia è storicamente indietro nello sviluppo delle catene di ristorazione: questo gap è uno dei driver di investimento dei fondi”. L’amore per la pizza e il cibo all’italiana si sta dimostrando più forte dei timori che i lockdown abbiano compromesso gli affari in questa nicchia – in grande sviluppo – del business. E gli investitori finanziari, siano fondi di private equity o singoli individui dal portafoglio capiente e le conoscenze industriali, sono pronti a prender parte al banchetto.

 

Qualche giorno fa Pizzium, catena fondata a Milano nel 2017 e dall’animo napoletano, ha visto l’ingresso al 40% di Equinox, con un’operazione da 6 milioni tra aumento di capitale e acquisto di quote di soci. I fondatori restano in sella e puntano al raddoppio delle pizzerie nel giro di due anni.

 

Una via diversa ma con simili obiettivi l’ha aperta Lievità, altro marchio delle pizzerie gourmet con base a Milano ma ispirazione partenopea: su Mamacrowd ha avviato una raccolta fondi che punta a 1 milione di euro nel giro di due mesi, per finanziare dieci nuove aperture con prospettiva di 10 milioni di ricavi al 2024.

 

Ma il trend va oltre la pizza: Poke House, che guarda allo stile californiano, dopo aver incassato in primavera 20 milioni da Eulero, Fg2 e Milano Investment Partners, ha da poco lanciato la conquista del Regno Unito partendo da Notting Hill. “L’Italia è storicamente indietro nello sviluppo delle catene di ristorazione: questo gap è uno dei driver di investimento dei fondi di Private Equity”, spiega Emanuela Pettenò – Partner PwC Italia e Markets Deals Leader. La società di consulenza ha mappato 25 operazioni dal 2015 ad oggi, di cui 19 condotte da fondi o investitori privati: l’acquisizione di Cigierre (Old Wild West e altri) da parte di BC Partners e della Piadineria da parte di Permira sono state quelle maggiori per dimensioni e hanno fatto da traino agli operatori più piccoli. Anche i singoli imprenditori (Ruffini, Trapani, Scudieri) hanno deciso di rischiare in prima persona. Perché questo interesse?

 

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